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I Democratici ed il Patto di Stabilità

Il tempo e’ galantuomo……… su facebook eravamo anche stati criticati perchè si rischiavano € 10.000,00 per un ricorso con un esito presumibilmente negativo, questo era la filosofia di fondo che conduceva l’Amministrazione ad attendere l’esito dei ricorsi degli altri comuni, leggasi Messina.

 

Si posta il comunicato stampa del PD

 

Comunicato Stampa

 

Il Partito Democratico apprende, con grande soddisfazione, la notizia che il T.A.R. di Catania ha disposto la sospensione della sanzione pari ad € 860.688,00 applicata dallo Stato al Comune di Barcellona P.G. per lo sforamento del c.d.“patto di stabilità”.

Decisione che conferma, a prescindere delle polemiche, che il Circolo ”I Democratici”, il direttivo e i consiglieri comunali del P. D. con l’interrogazione del 05 ottobre 2012, (con la quale si sollecitava l’amministrazione comunale a provvedere in ordine all’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 178 dell’11.07.12 che dichiarava l’illegittimità  costituzionale dell’art. 37 comma 1, secondo periodo, del d.lgs. n. 118/11), avevano agito correttamente e tempestivamente nell’esclusivo interesse dei propri concittadini.

Dispiace rilevare, che con una diversa e più efficace gestione della problematica in esame, gli effetti della sospensione della sanzione oggi ottenuta, avrebbero potuto incidere da subito sul bilancio 2012, dando la possibilità al Sindaco e alla sua Amministrazione, in momento di grande crisi economica, di non aumentare le tasse dei Barcellonesi.

Nello specifico, invece, veniva aumentata l’IMU, che per la seconda casa sale dal minimo dello 0,7% allo 0,960% e per gli immobili destinati alle attività produttive passa dallo 0,7% allo 0,860%, e l’addizionale comunale IRPEF che aumenta dallo 0,5% allo 0,8%, il tutto ovviamente a partire dal mese di gennaio 2012.

Dato questo che conferma, ancora una volta, una certa difficoltà nella programmazione da parte dell’amministrazione comunale rispetto alle esigenze primarie della gente.

Nonostante ciò, crediamo fortemente nell’annunciata inversione di rotta che porti il Sindaco Maria Teresa Collica a confrontarsi sempre di più con il P. D. sulle tematiche più rilevanti, al fine di assicurare sempre più sviluppo e benessere alla nostra amata città.

Area Artigianale Sant’Andrea

Lo sviluppo di un territorio passa anche dall’organizzazione di aree attrezzate ed in questa direzione viene presentata dal consigliere comunale Lorenzo Gitto e sottoscritta da Imbesi Giuseppe,Calabrò Franco,Carmelo Pirri,Mariano Bucolo,Angelo Coppolino,Antonino Novelli,La Rocca Francesco.

Ecco il testo della Mozione

Oggetto: mozione “Area Artigianale  di C.da S.Andrea “

 

 

 

 

I sottoscritti consiglieri comunali

 

intendono coinvolgere  il  Consiglio Comunale per affrontare, conoscere e discutere circa lo stato d’avanzamento degli insediamenti produttivi previsti nell’area artigianale di contrada Sant’Andrea, sollecitarne il completamento previa ricognizione delle aree non ancora impegnate e/o non assegnate, al fine di un potenziamento produttivo dell’area. Inoltre, nella considerazione delle mutate condizioni economiche delle ditte insediate e da insediare rispetto all’epoca di adozione del regolamento di assegnazione dei lotti artigianali, suggerire all’Amministrazione Comunale  eventuali modifiche per attualizzare il regolamento, al fine di favorire un migliore e armonioso sviluppo.

Per quanto sopra, presentano formale mozione affinchè sia discussa in Consiglio Comunale.

SEME D’ARANCIA – IL PD PROMUOVE UN INCONTRO CON EMILIO ISGRO’

Avevamo chiesto all’Amministrazione che si facesse parte attiva per un incontro con Emilio Isgro’ al fine di rendere ancora “attuale” il valore simbolico della sua opera soprattutto dopo un muro contro muro con la passata Amministrazione che mai ha coinvolto la cittadinanza in un pubblico incontro.

Allora si mobilitarono associazioni e liberi cittadini per difendere l’attuale collocazione ma la sensazione è che ancora oggi quel Seme d’Arancia necessità di una veicolazione dal basso e quindi un incontro aperto dove l’autore potrà spiegare meglio quella collocazione.

Di seguito il comunicato del Partito Democratico:

Comunicato Stampa PD Barcellona P.G.

Il Direttivo Locale del Partito Democratico, in riferimento alla recente mozione, avente come oggetto l’eventuale spostamento della struttura “Seme d’Arancia”, approvata a maggioranza dal Consiglio Comunale di Barcellona P.G. nella seduta del 17 dicembre 2012, vuole rendere noto di non essere trincerato su posizioni precostituite, ma ritiene opportuno precisare che qualsiasi decisione finale verrà presa in merito, in un senso o nell’altro, dagli Organi Istituzionali (Giunta o Consiglio) non potrà avvenire sulla base di motivazioni del tutto estranee ai principi ispiratori che hanno condotto alla realizzazione dell’opera e non potrà prescindere da alcune linee guida fondamentali.

Nello specifico, il Partito Democratico considera prioritario un ampio dibattito cittadino, con il coinvolgimento dell’artista Emilio Isgrò e con la partecipazione delle componenti sociali e culturali della città, allo scopo di approfondire adeguatamente, pur nella consapevolezza del mutato assetto urbanistico, il significato simbolico della struttura e con l’obiettivo di salvaguardare, quale che sia la decisione consequenziale, l’originario spirito storico/politico che ne prevedeva in ogni caso il collocamento nell’Area della Vecchia Stazione, come manifesto segno di riscatto sociale ed economico.

In tal senso, il PD ritiene opportuno che l’Amministrazione prenda in considerazione, senza preconcetti e in totale autonomia, tutte le opzioni che, senza snaturare né svilire l’opera artistica ma anzi esaltandola, siano compatibili con il nuovo contesto dell’”Area della Vecchia Stazione”.

La Mozione “Seme d’Arancia” – Orazio Calamuneri

Si pubblica la mozione presentata in data 18/12/2012 e votata con 16 voti favorevoli  e 2 contrari.

Al Presidente del
Consiglio Comunale
di Barcellona Pozzo di Gotto

OGGETTO: MOZIONE al fine di collocare il “Seme D’Arancia” come previsto dalla originaria progettazione sulla ristrutturazione della Piazza della Vecchia Stazione.

Il sottoscritto Capogruppo del P.D. ai sensi dell’Art. 51 del regolamento del Consiglio Comunale propone una MOZIONE con pronunciamento del Consiglio Comunale sulla coll

ocazione del “Seme D’Arancia” come previsto dai tecnici nella progettazione originaria della ristrutturazione e ammodernamento della Piazza della Vecchia Stazione. Infatti tale nuova collocazione del Seme D’Arancia oltre a essere salutare per la stessa opera, e facilitare la viabilità, si collocherebbe nel posto giusto che gli spetta nel rispetto della storia di Barcellona P.G.
È proprio in quell’area che si caricavano i vagoni con in nostri agrumi ed essenze che andavano nel Nord Italia e in giro per l’Europa. Quel posto si attaglia perfettamente alla storia agrumaria della nostra città, fatta di sudore, fatica e bestiale sfruttamento della manodopera con almeno 15 ore di lavoro al giorno, con salari di fame e totale assenza dei servizi igienici. E la “visilla” era il loro lamento di dolore.
Ed è proprio in quel punto che operava la cooperativa di lavoratori “La Carovana” addetta al carico e scarico delle merci e dove lavoravano personaggi come Casparino Conte, Vazza Donato, Minicu Antonuccio, U Palummitano e tanti altri, che per il lavoro che svolgevano (senza sollevatori) sembravano ai lavori forzati. Quindi se si vuole rispettare la storia di questa città, la collocazione giusta è quella prevista originariamente nei progetti della ristrutturazione della vecchia stazione. Davvero non si capisce questa ostinazione, che assomiglia di più a una ostentazione di vanità che a una argomentazione con ragione. Non si capisce altresì l’azione legale contro il comune di Barcellona Pozzo di Gotto, cioè contro la nostra città.
Si precisa infine che tale MOZIONE è politicamente asettica ed è fatta unicamente nell’interesse della città e delle generazioni future. Pertanto nessuna polemica con l’attuale amministrazione comunale, alla quale amministrazione (dopo la votazione del Consiglio Comunale) si propone persino un referendum per fare decidere il popolo di Barcellona Pozzo di Gotto.
Il Capogruppo P.D.
Orazio Calamuneri

MESIVERSARIO

E’ passato un mese.

Un mese dalla nascita di questo spazio web del circolo “I Democratici”, un mese in cui siamo stati seguiti da tanti e con tanti avvenimenti politici e purtroppo di cronaca.

E partirei proprio da qui….

Perchè la città di Barcellona vive il lutto di un suo figlio barbaramente ammazzato.

Tutti noi siamo chiamati ad elaborarlo questo lutto e non come accade spesso con solo manifestazioni, parate, dichiarazioni. Queste devono essere accompagnate dalla presenza delle Istituzioni e non mi riferisco alle sole Forze dell’Ordine e dalla consapevolezza che ognuno di noi nel proprio vivere quotidiano deve trovare il coraggio di non “tollerare” più soprusi…..Ognuno di noi ha un debito di civiltà verso questa città e dobbiamo pagarlo da subito per consentire alle generazioni future di parlare di una barcellona criminale solo al passato.

Un mesiversario che lascia in secondo piano quanto politicamente abbiamo commentato o dichiarato anche da questo spazio: a partire dal ritardo del Ricorso sul Patto di Stabilità, all’approvazione del Bilancio, al percorso che vede il PD ragionare sulla propria condotta politica proprio nel rapporto con l’Amministrazione cittadina, ma anche al dibattito nazionale del PD con le primarie del centrosinistra, la vittoria di Bersani etc.

In foto mettiamo un bimbo col biberon, perché siamo una creatura in fasce.

Una creatura nuova che ha tanto da imparare anche nella comunicazione attraverso le nuove tecnologie ma che nel frattempo rimarca l’esistenza.

Sono davvero tanti ed inaspettati ( google statics) quanti passano da questo blog per vedere cosa si dice, un pò come gli amici al bar di Gino Paoli….anche se più di 4!!!!!

Grazie. L’ambizione adesso è tirarvi fuori la voglia di “dire”.

Pippo Biondo

 

ZFU a Barcellona: opportunità con coda polemica….

 

E’ stata annunciata e poi fatta la Conferenza Stampa dell’ex Sindaco di Barcellona P.G., Candeloro Nania, sul progetto della Zona Franca Urbana che presentato allora nel corso della sua legislatura, non finanziato perchè sesto in graduatoria, pare trovare oggi finalmente luce con il finanziamento annunciato dal neo Governatore Crocetta che sfrutta quanto viene rifinanziato dal Governo Nazionale.

Una grande opportunità per un territorio che presenta numeri di disagio sociale implacabili e che lo strumento delle ZFU può rappresentare la scossa giusta per colmare il gap confronto altri territori.

Naturalmente è legittima ogni conferenza stampa, tuttavia stride quanto annunciato nella stessa conferenza e cioè la necessità di un tavolo condiviso anche dall’attuale Amministrazione e l’assenza stessa dell’Amministrazione stessa.

Lo stesso dott. Candeloro Nania riferisce di non aver invitato il Sindaco Maria Teresa Collica pur rimarcando di ritenersi “a disposizione” per aiutare la città a seguire l’iter futuro della ZFU.

A tal proposito si pubblica il pensiero, condiviso appieno dal nostro circolo PD,  del consigliere comunale del PD Lorenzo Gitto:

“Questa mattina sono stato presente alla conferenza stampa dell’ex sindaco Candeloro Nania indetta per partecipare alla città l’avvenuta approvazione del provvedimento di riconoscimento delle zone franche urbane siciliane tra cui la città di Barcellona P.G.. Il riconoscimento della Città di Barcellona quale zona franca urbana rappresenta una grandissima e strepitosa opportunità per la nostra Città. Ritengo che l’iniziativa della conferenza sia legittima e occasione per ricordare il lavoro svolto in occasione della presentazione dell’istanza di inserimento della Città di Barcellona tra le Z.F.U. nel 2008. Avrei desiderato, anche per rispetto e correttezza istituzionale, che alla conferenza stampa fosse stata coinvolta anche l’attuale Sindaco della Città alla quale spetterà compiere gli ulteriori atti per dare concretezza e attuazione al provvedimento. Sarebbe stato un segnale di grande collaborazione e ribadire la possibilità per la città di poter raggiungere sempre maggiori traguardi con il concorso di tutti”.

Responsabilmente crediamo che la polemica non prenda il sopravvento sull’idea. La Politica buona guarda il bene della propria comunità.

L’Amministrazione si attivi immediatamente a dare corso e concretizzare quest’opportunità.

Tanti investimenti potrebbero ricadere su questo territorio riqualificandolo, prospettando occupazione e crescita sociale.

 

 

 

L’articolo di 24live.it:  http://www.24live.it/21205-nania-zona-franca-urbana-unopportunita-da-non-perdere

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per il vero cambiamento – Gianni Cuperlo

Un grande bagno di democrazia. Non c’è dubbio che di questo si è trattato. Che siano tre milioni o più cambia poco: nel momento di maggiore distacco tra il Paese, la politica e i partiti, un popolo – quello del centrosinistra più qualche oriundo – ha riscoperto l’orgoglio di sé. Non è poco. Anzi, direi che basterebbe questo a giustificare la gioia di Bersani, essendo lui ad aver voluto la scommessa più di ogni altro.

Adesso ci attende un ballottaggio dove bisogna riportate le persone a votare, e sarà bene non sottovalutare l’impegno. Il Segretario parte avanti e ha i migliori argomenti per vincere. Detto ciò, l’evento che abbiamo vissuto è un fatto straordinario anche per altre ragioni. Tra queste c’è il consenso raccolto da Renzi. Il sindaco ha condotto una battaglia ambiziosa ed è vero che la gran parte dei gruppi dirigenti, locali e nazionali, sino ai gruppi parlamentari, non lo appoggiavano. Anche per questo continuare a dire che si è votato per scegliere il candidato premier e che ogni altra implicazione va rinviata al congresso del Pd, a questo punto, somiglia a un riflesso burocratico. Certo che il congresso discuterà, voterà, deciderà, ma piaccia o meno, esito e modi dell’ingresso sulla scena di Renzi ci mettono davanti a una prima rottura del patto su cui si è fondato il Pd, e sarebbe sbagliato sottovalutarlo.

Per quel che vale, considero l’impianto strategico (contenuti, linguaggio, format) del sindaco di Firenze un cedimento culturale all’antico. Le sue proposte hanno, per lo più, il profilo dell’innovazione che ha segnato il campo progressista degli anni ’90. Le sue ricette in materia economica e sociale, il tratto delle nostre vecchie convinzioni, con tutti i loro limiti. Ed è per questi motivi concretissimi che mi auguro domenica prossima arrivi secondo, se possibile con distacco. Ma questo giudizio non può rimuovere la funzione di calamita da lui esercitata su un elettorato mosso da un giudizio severo verso un’intera classe dirigente del centrosinistra. Bendarsi gli occhi, o addebitare eventuali ritardi ai soli ambiti territoriali – dal partito alle amministrazioni – mi parrebbe una fuga dal reale prima che uno scarico di pesi. Su come e perché si sia giunti a questo sarà bene discutere. Però una cosa, forse, si può anticipare ed è questa. Rinnovamento e cambiamento saranno anche concetti fratelli, ma campano in parallelo e non sempre l’uno ingloba l’altro.

Tradotto, la mia impressione è che noi abbiamo rinnovato molto (penso alla campagna sull’età anagrafica come certificato di svolta), ma cambiato meno, e per cambiamento intendo le coerenze e il ruolo del nuovo partito, a partire dal suo correntismo esasperato. A dirla tutta, Renzi ha un seguito nel corpo del centrosinistra per almeno due ordini di motivi. Uno legato all’impatto del ventennio alle nostre spalle. E qui non c’entra l’abilità comunicativa, ma la ‘confezione’ dell’offerta politica, dove sono confluiti codici e strumenti della mediaticità che la destra ha incubato per anni sotto egida e regia del suo ‘proprietario’. Una parte di quella cultura si è accasata tra noi. Per altro, passando dal portone principale – le primarie –, dunque neppure dissimulandosi, e salutata anzi come ventata di novità. L’altro motivo è nel ritardo a cogliere la profondità del bisogno di cambiamento che saliva dalla nostra parte. Abbiamo pensato che per corrispondere a quella spinta bastasse ‘rinnovare’. Non era così.

Quel cambiamento implicava d’investire sulla generazione entrante (il rinnovamento) ma, in parallelo, su idee, comportamenti, contenuti (il cambiamento). L’aver agito in prevalenza su una sola delle leve ha finito col dare spazio al modello aggressivo della rottamazione. Bersani ha il merito indiscutibile di avere compreso, prima e meglio di altri, che la politica e il Pd dovevano compiere un atto di coraggio se volevano ricostruire un rapporto di fiducia col loro popolo. Ripeto, è un vantaggio oggettivo che, credo, lo spingerà al successo prima di tutto per la qualità del consenso raccolto, a partire dal risultato positivo delle grandi città. Ma penso, anche, sia nel suo e nostro interesse ricomporre i due percorsi, del rinnovamento e del cambiamento. Ha forza e intelligenza per riuscirci.

Il punto è rivolgersi al centrosinistra tutto intero, compresi gli elettorati di Vendola e di Renzi, e farsi garante di una stagione nuova: nel governo del Paese, nella funzione del Pd come soggetto federatore, nella visione della società e dei conflitti durissimi aperti su scala europea e globale. In questo senso il superamento di quel tanto d’irricevibile incuneatosi tra noi si compirà solo sull’onda di una svolta netta in grado di ricollocare un riformismo radicale nella storia del Paese. Le urne di domenica ci parlano di questo. Della necessità di completare la costruzione del Pd, ripensandone la funzione nei tornanti della crisi e affiancando alla sfida per il governo quella per una nuova stagione della democrazia. Mai come adesso la differenza è qui. E mai come oggi dall’esito di questa partita dipendono i destini della politica e della sinistra.

Gianni Cuperlo è Deputato e Presidente del Centro studi del PD